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Bidrage med feedbackPranzato divinamente con antipasto di salumi e formaggi, assaggio di ravioli con ragù sublime, fiorentina da quasi 1kg e patate fritte da urlo. Io ho preso per finire un mascarpone allo zabaione direi unico. Grazie Erika per la tua allegria e competenza.
Al confine tra Emilia e Toscana, vicino a una cascata metà di itinerari nella natura, si trova questo ristorante con piatti di pasta e carne, soddisfatti del servizio e del cibo
La cascata si trova proprio pochi metri prima del confine tra la provincia di Bologna e quella di Firenze ed è a circa 15 km prima di Firenzuola se si giunge da Castel del Rio. L’auto si lascia poco prima del paese Coniale, lungo la statale, poi si scende lungo la strada asfaltata. Più avanti ci sono altre auto parcheggiate ma non è possibile arrivare fino a qui in macchina, la zona è ZTL, oltrepassando un ponticello compare la cascata detta Rio dei Briganti: un getto d’acqua di una ventina/trentina di metri che si riversa nelle acque cristalline del corso d’acqua. Attraverso un sentiero si giunge fino alla riva dove cè chi fa un pic-nic, chi prende il sole disteso su lisce ed enormi pietroni. Il fiume è ricco di pozze scenografiche e ideali per fare il bagno Il rumore dello scrosciare dell’acque è prepotente Questo è il fiume Santerno Sul lato opposto, quello della cascata, in un pilone che doveva sorreggere un ponte mai terminato, si fa la brace, come fosse un forno. Il luogo è magnifico: immerso nella natura, tranquillo e molto bello. Dopo un po’ proseguiamo per lo sterrato sentiero in salita che porta all’antico borgo. Sembra che la storia di Castiglioncello sia iniziata fin dal IX secolo come borgo fortificato sotto il controllo di Bologna. La Cascata di Moraduccio vista dal paese di CastiglioncelloIl paese si trovava anche allora lungo il confine tra le due importanti città e sembra che una famiglia che risiedeva nel borgo imponesse alti dazi sulle mercanzie che transitavano lungo la strada. Fu così che Firenze decise di costruire Firenzuola e di modificare il tracciato della strada per attraversare il confine. Per un po’ nel XV secolo fu anche indipendente, ma poi la costruzione di nuove infrastrutture tesero a isolarla sempre di più e ben presto iniziò a spopolarsi, Nel 1833 contava 63 abitanti, nel 1931 solo 31, negli anni sessanta più nessuno ci abitava. Quando arriviamo in cima troviamo uno stretto sentiero che costeggia le mura e ci conduce sulla strada principale, completamente invasa dalla vegetazione. Le case sono ben conservate e in alcune, facendo molta attenzione, è possibile anche entrare. Il piano terra è occupato dalle stalle e il primo piano era abitato. Ovunque ci sono graffiti e disegni lasciati negli anni dai visitatori. Dalle finestre delle case si vede la cascata in lontananza. L’edificio della dogana è ben conservato.La chiesa di Castiglioncello In fondo al paese c’è la chiesa di SS Giovanni e Paolo, con la volta in parte ancora conservata. In terra troviamo strane bottiglie e la riproduzione di alcuni volantini nazisti. Il paese è molto ben conservato ed è molto piacevole esplorarlo. Sul lato opposto della chiesa si trova un’altra propaggine del borgo, che versa però in condizioni peggiori. Sembra che proprio da questa strada sia passato Goethe in occasione del suo viaggio in Italia. La Cascata di Moraduccio il borgo abbandonato di Castiglioncello interno del paese di Castiglioncello
Quando passo mi fermo sempre alla Cascata, si mangia bene e la proprietaria è molto gentile e simpatica.
Un posto accogliente e tranquillo ho preso un primo era molto gustoso e poi la Fiorentina che era Ottima. Rapporto qualità prezzo eccellente. Ci tornerò.