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Bidrage med feedbackPosto sperduto,ma tranquillo per arrivare si fa' un po' di fatica ,ed una certa il navigatore perde i segnali, zona con poca linea telefonica ,li si va per mangiare e stare tranquilli ,meglio prenotare prima perché i posti sono limitati ,il paesino farà 10 abitanti .fianco ristorante c'è un maneggio .per chi volesse mangiare e fare un giro a cavallo il posto merita . Food: 5
Locale sempre accogliente, sembra di entrare in casa propria. Gli spazi sono puliti, il personale è gentile e pronto a consigliare sui piatti del menù. Cibi ottimi. È sempre un piacere andarci. Servizio: pranzo in loco Tipo di pasto: pranzo Prezzo per persona: oltre €100 Cibo: 5 Servizio: 5 Atmosfera: 5
Classica trattoria dove puoi gustare cibi genuini direttamente dal produttore. È un ambiente che ti fa rivivere momenti della tua gioventù, con dischi in vinile e un juke box originale perfettamente funzionante. La cucina è semplice ma veramente deliziosa. Passeggiando per le campagne della Lomellina, puoi facilmente trovare questa trattoria. La consiglio vivamente! Servizio: Dine in.
La location dispone di un ampio parcheggio ricavato all'esterno del casale, circondato da spazi verdi e alberi. La Vegia Ustaria è arredata secondo la tradizione contadina, con mobili antichi, quadri, suppellettili e vari oggetti (tra cui un vecchio juke-box che conferisce un'atmosfera classica e familiare, in stile metà novecento). Ma parliamo della cucina e di cosa rende uniche le cene (ma anche i pranzi) della Vegia Ustaria. Pur trovandosi nel pavese, i piatti proposti rimandano alla cucina tradizionale piacentina. In modo tradizionale, non esiste un menù cartaceo; piuttosto, c'è un foglio con i prezzi generali dei piatti, suddivisi in antipasti, primi, secondi, dolci e bevande, e i piatti del giorno vengono annunciati a voce dai proprietari del locale. Si passa dai classici antipasti piacentini a base di salumi e verdure in giardiniera, a una scelta fra tre primi (pisarèi e fasò, tortelli "turtei cun la cua" con ricotta e erbette di stagione, tagliatelle con ragù, disponibili anche in modalità bis e tris), per concludere con i secondi di carne a seconda della stagione: sabato sera c'erano cinghiale in salmì, stufato di asinella, rotoli di tacchino, faraona e coppa al forno. Eravamo in cinque e abbiamo optato per un assaggio di antipasti (due porzioni), un bis di primi per quattro (in cinque riesce a assaporare bene entrambi i primi), e infine abbiamo ordinato quattro porzioni di stufato di asinella e una di cinghiale, accompagnati da una porzione di patate al forno. La cena è stata "innaffiata" da una bottiglia di Gutturnio fermo (Tesor) e da acqua a volontà (cinque bottiglie). Le porzioni, come accennato, erano adeguate; la qualità del cinghiale e dello stufato di asina era eccellente, i primi, essendo pasta fatta in casa, erano discreti (forse a causa della coincidenza con un battesimo, non seguiti da vicino nella cottura). I tradizionali affettati piacentini misti erano nella norma, senza nulla di eclatante. Infine, abbiamo assaggiato tre dolci della casa: due fette di torta con fichi e noci e una fetta di salame di cioccolato. Il servizio è stato cortese, professionale e rapido, considerando la frenesia per i commensali presenti al battesimo. Il conto finale è stato di 200 euro in totale, quindi 40 euro a testa, comprensivo di un caffè doppio e di 2 euro a coperto per persona. Che dire? Atmosfera vintage che strizza l'occhio ai contemporanei radical-chic, qualità dei piatti discreta, ma prezzi da Milano per un'osteria sperduta tra le risaie del pavese.
Sabato a pranzo in ambiente pulito, arredo fin troppo abbondante per ottenere il massimo dei posti disponibili. Solamente In tre clienti , non discuto il prezzo richiesto, ma onestamente 135 euro per tre antipasti con salume e sottaceti dei quali alcuni salumi erano stantii e tagliati in modo improprio; seguendo con tre tris di primi, tutti alquanto freddi, abbiamo ripetuto una portata di tortelli burro e salvia. Due bottiglie di presunto gutturnio, una di acqua, tre dolci e tre caffè. Nessun secondo da valutare. Per i primi nulla di eccezionale, ripeto, tutti tiepidi o freddi specialmente i tortelli. Che devo scrivere di più? Nulla, ho pagato i miei 45 euro e penso che non farò parte della loro clientela abituale. Non è facile fare ristorazione, lo so, ma da cliente occasionale che paga in contanti su un foglio di carta mi aspettavo almeno una grappa offerta dalla proprietaria.
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